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La carenza materna di ferro è associata a rischio di schizofrenia nella prole


Il ferro è essenziale per lo sviluppo del cervello e per il suo funzionamento. Recenti studi suggeriscono che la mancanza di ferro nelle prime fasi della vita porta a deficit neurali e comportamentali a lungo termine in neonati e bambini.

Un gruppo di Ricercatori della Columbia University di New York, negli Stati Uniti, ha esaminato gli effetti della carenza di ferro nelle prime fasi della vita sul rischio di schizofrenia in età adulta.

Lo studio è stato condotto allo scopo di determinare se una carenza materna di ferro, valutata in base alla concentrazione materna di emoglobina durante la gravidanza, fosse responsabile di un aumento della suscettibilità a malattie schizofreniche nella discendenza.

I dati dello studio sono riferiti a una coorte di bambini nati tra il 1959 e il 1967 e seguiti per lo sviluppo di disordini dello spettro schizofrenico dal 1981 al 1997. In totale sono state coinvolte 6.872 persone per le quali erano disponibili dati relativi ai valori di concentrazione di emoglobina materna; 57 hanno sono andati incontro a disordini schizofrenici ( 0.8% ).

La principale misura di esito era il valore di concentrazione di emoglobina materna, valutato in maniera prospettica.

Una concentrazione media di emoglobina materna uguale o inferiore a 10.0 g/dL è risultata associata a un incremento statisticamente significativo di circa 4 volte nel tasso di disordini dello spettro schizofrenico rispetto a una concentrazione di emoglobina materna uguale o superiore a 12.0 g/dL, aggiustata per grado di educazione e provenienza etnica della madre.

Per ogni aumento di 1 g/dL di concentrazione di emoglobina materna, è stata osservata una diminuzione del 27% del tasso di disordini schizofrenici.

In conclusione, questi risultati suggeriscono che la carenza materna di ferro può rappresentare un fattore di rischio per disordini dello spettro schizofrenico nella discendenza.
Sono necessari altri studi per approfondire questa ipotesi che offre la possibilità potenziale di ridurre il rischio di disordini schizofrenici. ( Xagena2008 )

Insel BJ et al, Arch Gen Psychiatry 2008; 65: 1136-1144


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